21 Gen Ciaspa & Magna: la nostra ciaspolata in Comelico
Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si ha mangiato bene.
Virginia Woolf aveva assolutamente ragione! E noi, come fosse un comandamento, cerchiamo sempre di seguire religiosamente questa regola.
La nostra ciaspolata inizia infatti con un bel vassoio di frittelle (sì ok, non è uno dei cibi preatletici più consigliati 😜) per un momento di convivialità e conoscenza prima della salita. La nostra guida Blondy e il gestore del rifugio De Doo Manolo ci accolgono e ci preparano psicologicamente al percorso che affronteremo: tranquillo ma non tranquillissimo. La salita lieve ma costante ci farà smaltire le frittelle! Tutto studiato!
Comunque, a discapito della neve che non voleva arrivare, il Comelico ci accoglie con un meraviglioso paesaggio innevato. 😍❄️
Ecco il gruppetto di avventurieri prima della partenza.
C’è da dire che a causa del cielo velato (per coordinare anche il meteo ci stiamo attrezzando) non siamo riusciti a goderci il tramonto, e mentre camminiamo pian piano svanisce.
Da metà percorso siamo completamente immersi nel silenzio della natura e nell’atmosfera ovattata della neve. Ognuno al proprio passo, per godersi ogni istante.
L’arrivo al rifugio: scusate se è poco.
Ci accolgono con un brulè caldo e ci diamo del tempo per riposarci, condividere le impressioni sulla passeggiata e sul posto e conoscerci un po’ di più tra di noi. L’intento della nostra associazione è anche quello di favorire le relazioni, anche tra persone che non si conoscono.
La cena è stata davvero superlativa e la perfetta ricompensa per la fatica fatta durante la salita.
Manolo, il gestore del rifugio De Doo che ci ospita e ci sfama, non solo ci spiega come vengono preparati tutti i piatti dai sapori tipici delle nostre montagne, ma ci propone anche un fuori programma, una breve passeggiata per raggiungere l’ombelico del Comelico, da cui si ha una vista a 360 gradi sul panorama circostante. Spettacolo! 😍
E penserete che le sorprese siano finite qua… invece no! Manolo ci porta in un piccolo capanno dove si percepisce qualcosa di semplice e divino allo stesso tempo: è il luogo dove spesso di fermava a pregare e riflettere Papa Wojtyla durante i periodi di soggiorno a Lorenzago di Cadore. Lì ci offre un bicchierino di grappa di buon auspicio.
La vista da lassù è impagabile.
Rientriamo a Costa di Cadore con tanto buon cibo in pancia e tante emozioni nel cuore.
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